Polacchi eminenti per la rinascita della cultura: Eugenia Kierbedz e Casimiro Stabrowski
Maria Teresa Bulhak-Jelska, Presidente dell’Associazione Italo-Polacca Nuova delle Marche, intervistata da Anna Traczewska
Si possono imparare molte cose interessanti durante le riunioni e i dibattiti polacchi. Una di queste sorprendenti scoperte è il soggiorno del famoso pittore polacco Casimiro Stabrowski nelle Marche, nella casa della famiglia Kierbedz – gli antenati di Maria Teresa Bułhak-Jelska, presidente della Associazione Italo-Polacca Nuova nelle Marche.
La famiglia Kierbedz era molto amica del maestro del pennello, Casimiro Stabrowski, e della moglie Julia, una rispettata scultrice. Questa coppia artistica polacca, che ha sviluppato la propria creatività a cavallo tra il XIX e il XX secolo, si è incontrata a San Pietroburgo presso l’Accademia di Belle Arti. Purtroppo nessuna scultura di Julia Stabrowska è rimasta fino ai nostri tempi. Molte opere sono state distrutte durante la guerra nel 1917 a Dłużniewo (oggi in Lettonia).
Casimiro (1869–1929) dipinse a San Pietroburgo e Varsavia, rappresentando la tendenza del simbolismo e dello stile Art Nouveau nell’arte della Giovane Polonia. È stato membro della giuria delle mostre organizzate dall’università di San Pietroburgo. Era apprezzato come il creatore di immagini storiche, il più riconosciuto nella gerarchia dei generi accademici. Era rispettato come ritrattista che riproduceva fedelmente i lineamenti dei suoi modelli e come pittore di paesaggi creando quadri nostalgici. Inoltre, noto come critico d’arte. L’artista ha esposto le sue opere a Monaco e a Venezia.
Eugenia Kierbedz, figlia di un noto ingegnere polacco, ideatore dell’importante ponte d’acciaio di Varsavia. Divenne famosa come giovane filantropa. Dopo la morte del marito Stanisław (1845-1910), anche lui ingegnere, decise di esaudire il suo desiderio: sostenendo la cultura e l’arte polacca. Ha stanziato per scopi sociali un’importante parte dal fondo istituito a lei dal marito.
“Gli Stabrowski hanno incontrato Eugenia Kierbedź, la sorella maggiore di mia nonna Sofia, nel Caucaso” – racconta Maria Teresa. Erano in stretto contatto con lei, da quando si sono trasferiti a Varsavia dopo il loro matrimonio. Erano uniti non solo dall’amicizia, ma anche dall’amore per l’arte. Insieme, volevano investire nella rinascita culturale di Varsavia. Hanno deciso di realizzare il sogno di Casimiro Stabrowski: fondare una Scuola di Belle Arti nella capitale”.
La famiglia della Sig.ra Bułhak-Jelska ha sostenuto non soloeconomicamente, ma anche moralmente l’istituzione della Scuola. Stabrowski fu il suo primo direttore negli anni 1904-1908.
Nel 1914 fondò non solo l’edificio della Scuola di Belle Arti con arredi a Varsavia, ma anche l’edificio della Biblioteca pubblica a Varsavia in via Koszykowa, per la quale ha disegnato lei stessa mobili e decorazioni. L’edificio della biblioteca è stato progettato da Jan Fryderyk Heurich e l’edificio scolastico è stato progettato da Alfons Emil Gravier.
Maria Teresa Bulhak-Jelska ricorda anche dalle conversazioni familiari che Eugenia, su incoraggiamento di Stabrowski, trasformò la tenuta di famiglia a Dłużniewo in una casa di vacanza per pittori. Fino alla fine dei suoi giorni, ha cercato di essere una mecenate culturale dell’arte polacca.
Maria Teresa ricorda dai racconti di famiglia che zia Eugenia visse a Roma dal 1909 e vi acquistò una casa, che divenne un centro della cultura polacca. Nella Città Eterna, Eugenia condusse una vivace vita culturale, il suo salone fu luogo di incontro per artisti polacchi: i pittori Casimiro Stabrowski e Enrico Siemiradzki, lo scultore Pius Welonski. Durante i mesi invernali, insieme alla sorella Sofia, ospitò molti altri artisti polacchi a Roma, e viaggiò con loro anche in Sicilia o nelle Marche.
Negli anni 1909-1913 Casimiro e sua moglie Julia viaggiarono molto, anche in Italia. Gli Stabrowski dipingevano e scolpivano sulla costa adriatica. È qui che sono stati realizzati alcuni ritratti di famiglia, ma anche paesaggi italiani raffiguranti il mare e le barche dei pescatori.
Fu a Senigallia nel 1921 che l’artista dipinse un bellissimo quadro di 4 metri intitolato Il Victor. Nelle Marche furono realizzate anche 4 piccole straordinarie opere chiamate in Italia sovra porte, che decorano parte della parete appena sopra le porte delle stanze. Molti dei suoi dipinti si trovano al Museo Nazionale di Varsavia.
“Un ritratto della sorella di mia nonna, Eugenia, una bella donna”, dice sognante Maria Teresa, “dipinto da Stabrowski, è appeso a una delle pareti della sala di lettura della biblioteca di Varsavia in via Koszykowa e ne commemora la fondatrice. La zia Gienia amava molto il glicine che vediamo in questo quadro. Nei meandri della mia memoria riesco ancora a vedere questa poltrona e questo vaso immortalati su tela. Li ricordo dall’arredamento di casa quando andavo a trovare la mia famiglia nella residenza romana.”
La signora Maria Teresa Bulhak-Jelska continua la tradizione di famiglia fino ad oggi. È presidente dell’Associazione Italo-Polacca Nuova nelle Marche. Sostiene tutte le sue attività culturali e formative, patrocinando la Scuola di Lingua e Cultura Polacca ANDERS con tre sedi nel centro Italia: Macerata, Perugia e Ancona. L’associazione sostiene anche il progetto di italiani innamorati di Polonia, Polovers (www.polovers.it).