IL 2° CORPO POLACCO, CHE LIBERÒ LORETO E LE MARCHE
UNA MOSTRA FOTOGRAFICA RACCONTA L’EPOPEA DELL’ARMATA DI ANDERS
Loreto (AN), Luglio 2022 – In occasione delle celebrazioni del 78° Anniversario della liberazione di Loreto e delle Marche, POLOVERS progetto di conoscenza interculturale e incontro internazionale fra Italia e Polonia presenta un’interessante mostra di documentazione storica dedicata al valoroso 2° Corpo d’Armata Polacco (2 Korpus Polski), allestita con il patrocinio del Comune di Loreto, in collaborazione con il Consolato Onorario di Polonia in Ancona e l’Associazione Italo-Polacca Nuova delle Marche.
15 maxi-tavole in italiano e polacco ricche di foto e documenti saranno esposte a Loreto da lunedi 11 a domenica 17 luglio (al pomeriggio, dalle ore 16 alle 19:30) presso la sala “Oscar Marziali” di Porta Romana (Bastione Sangallo), messa a disposizione dall’amministrazione comunale.
La mostra è prodotta dall’Ambasciata della Repubblica di Polonia in Roma con l’Università Polacca all’Estero e ripercorre l’epopea dell’Armata di Anders lungo il “sentiero della speranza” dei Polacchi. Una speranza duplice e incrollabile, mai smorzata dalla storia, di salvarsi e di salvare vite, nonché di riuscire a tornare a casa dopo la guerra per rivedere una Polonia libera. Avendo dato tutto – unici fra gli alleati – per la libertà di tutti popoli e in tutti gli scenari di guerra. “Per la nostra e la vostra libertà, noi, soldati polacchi, demmo l’anima a Dio, i corpi alla terra d’Italia e alla Polonia i cuori.” recita significativamente il commosso epitaffio dei 1.052 soldati sepolti nel cimitero militare di Montecassino.
“Sparsi nella “terra disumana”, i polacchi apparvero su invito del generale Anders, sperando di essere salvati. – scrive lo storico Sir Norman Davis, fra i più autorevoli autori della storiografia polacca – Attraversarono i confini dell’Unione Sovietica sperando di tornare a casa. Quando stavano sconfiggendo i tedeschi a Montecassino, Ancona e Bologna, sapevano già che queste speranze non sarebbero state soddisfatte. Furono loro a gettare i semi di una Polonia libera. I soldati erano accompagnati da civili: bambini, donne, vecchi. Hanno cercato di vivere normalmente. C’erano ospedali, scuole e orfanotrofi. Le fatiche della marcia, i dilemmi quotidiani, i sacrifici in battaglia, le piccole gioie e i grandi drammi hanno creato la storia di uno dei capitoli più straordinari della seconda guerra mondiale.”
In effetti, quella del 2 Korpus Polski fu una marcia che non ha precedenti nella storia: oltre 120mila persone attraversarono 3 continenti, percorrendo 12.500 chilometri in 1.334 giorni. Una varietà impressionante di persone di diverse etnie (ucraini, bielorussi, ebrei, fra cui anche il futuro Primo Ministro di Israele Menachem Begin) e professioni di fede (cattolica, ortodossa, evangelica, ebraica e musulmana), originarie della parte orientale della Polonia e deportate dal 1939 al 1941 in Siberia, principalmente in Kazakistan e nei territori del Nord dell`impero staliniano.
Durante la Campagna d’Italia, con il sacrificio della loro vita e l’eroismo dimostrato battendo i tedeschi nella Battaglia di Montecassino, i Polacchi del 2°Corpo non solo spianarono la strada alle truppe alleate americane del Generale Clark per la presa di Roma, ma guadagnarono sul campo la fiducia del comando dell’8va Armata Britannica per condurre la liberazione d’Italia sul versante adriatico. Al loro fianco oltre agli inglesi ebbero i volontari patrioti della Brigata Maiella e i partigiani; combattimenti durissimi valsero loro la presa di numerose città dell’Abruzzo, delle Marche e dell’Emilia Romagna, fra cui Giulianova, Civitanova Marche, numerosi centri della Valle del Chienti, Tolentino, Filottrano, Loreto, Osimo, Ancona, Pesaro, Predappio (città natale di Mussolini) e finalmente Bologna.
Come ricordato anche dalle 1.090 tombe degli ufficiali e soldati cattolici, ortodossi, protestanti, ebrei e musulmani he riposano al Cimitero Militare Polacco di Loreto, recentemente oggetto di atti vandalici, i soldati dell’Armata di Anders fornirono un contributo di sangue decisivo per la liberazione della penisola italiana, dopo esservi sbarcati dall’Egitto tra il dicembre 1943 e l’aprile 1944.
Un contributo eroico, leale e gratuito che va riscoperto, narrato e fatto conoscere agli Italiani. (mr)
Maggiori informazioni sul sito polovers.it